È stato presentato oggi in anteprima mondiale e in concorso per Venezia 70, Joe. In sala insieme al cast ed al regista David Gordon Green il protagonista della pellicola Nicolas Cage. Joe offre una visione lucida e una rappresentazione realistica del South degli USA ed è tratto dal libro dello scrittore statunitense Larry Brown. Il protagonista è Joe Ransom, lavoratore onesto, uomo di gran cuore ma con diversi problemi con la legge. Quando Joe incontra Ty, un quindicenne in cerca di emancipazione dai genitori che non si prendono cura di lui, Joe trova la redenzione da una vita dissoluta divenendo la figura paterna di cui Ty ha bisogno.
Che cosa ti ha riportato a girare un film sulla cultura del sud?
David Gordon Green: Io sono cresciuto in Arkansas e Texas e ho sempre avuto una passione per questo genere di film e per i suoi paesaggi e panorami. La cosa che volevo fare di più quando ero giovane era scappare da quei luoghi, ma al contempo hanno sempre rappresentato per me un rifugio, un posto dove poter tornare e sentirsi a casa.
Joe è una storia sulla crisi morale e sociale, come si rapporta con questa tematica?
Nicolas Cage: Per me è stato semplicemente recitare, ho cercato di rendere realistico il personaggio che dovevo interpretare, adattandolo alla visione che David aveva di Joe.
Negli Stati Uniti, la maggior parte delle volte, le questioni che possono essere affrontate chiamando le forze dell’ordine vengono invece risolte con l’utilizzo delle armi. Qual è il suo punto di vista sulla questione?
NC: Non posso rispondere a una domanda del genere perché non conosco il contesto in maniera completa.
Lei ha molti fan in Cina, le piacerebbe interpretare il protagonista di un film asiatico?
NC: Certo!Ci sono grandi attori e registi. Mi piace molto la Cina e sono fiero del rapporto che ho con le persone, sono sempre molto carine con me. Recentemente sono stato li per tre settimane a girare un film. Quindi decisamente si, è un’esperienza che ripeterei molto volentieri. E poi il cibo sul set era buonissimo!
Che cosa ne pensa della figura di Joe?
David Gary Poulter: ho una forte simpatia per Joe. Mi affascina la sua frustrazione, il suo avere un codice morale personale e la sua ricerca della redenzione attraverso Ty. Cerca di diventare una figura paterna per lui, un modello a cui ispirarsi e questo si tramuta in una forma di riscatto, ripagando il dolore che ha causato a tanti altri.
Gary Poulter, l’attore che interpreta Il padre di Ty, non è un attore professionista, come lo avete selezionato?
DGB: È stato scoperto dal nostro casting director, viveva sulla strada, e aveva una laurea in ingegneria ma ha perso la strada e si è ritrovato a vivere un’esistenza difficile e tormentata. Ci ha regalato una bellissima performance, ed era chiaro che sarebbe stato così dal primo giorno di riprese. Ha dato onestà e realismo alla storia, ci ha aiutato con la sua genuina umanità. Purtroppo è venuto a mancare poco dopo le riprese.
Il legame tra Joe e Ty è molto forte nonostante non ci sia un effettivo vincolo di parentela.
NC: L’amore è amore, non deve esserci per forza un legame di sangue. Credo che Joe abbia davvero a cuore la vita di Ty, e anche se non sono legati da un legame familiare lo sente molto vicino.
Domanda Off Topic, che cosa ne pensi della scelta di Ben Affleck come Batman?
NC: È un bravo attore, ha fatto sempre un bel lavoro e sono felice per lui.
Eva Carducci
